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Channel: Viaggi Estero: Viaggi Estero di Caccia selezionati per voi cacciatori
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Caccia ai colombacci in Irlanda. Ricordi di un viaggio venatorio

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Caccia ai Colombacci: L’esperienza di un viaggio venatorio estivo in Irlanda: campi d’orzo tagliati di recente, profumo di mare e bellissimi colombacci all’orizzonte.

Ogni viaggio venatorio ha una storia diversa: cambia la compagnia, cambiano le esperienze di caccia, cambiano i luoghi e le stagioni. Sarà per questo che alcuni ti entrano nel cuore e ti emozionano più di altri.  Prendi ad esempio il mio ultimo viaggio in Irlanda, in compagnia di Federico e Sebastiano: è stato uno di quelli che davvero non si possono dimenticare. Eppure l’Irlanda è dietro casa, e a pensarci bene nemmeno troppo diversa da casa mia, nebbiosa, umida ma tutta da scoprire.

Noi siamo partiti alla fine di Giugno, e siamo arrivati in poche ore, grazie ad un volo diretto, sbarcando a Cork. C’era chi ci attendeva pronto a portarci in una bellissima locanda storica. Si trova in prossimità di una piccola insenatura tuffata nell’Atlantico, umida e salmastra, silenziosa e misteriosa. Insomma proprio come ci si aspetta sia una locanda irlandese. Per giunta la facciata dell’edificio è coperta interamente di edera verdeggiante che la rende ancora più magica.


Caccia in Estonia all'alce europeo

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La caccia in Estonia è organizzata in riserve che vengono date in concessione per periodi di diversa durata (da 1 a 10 anni) a soggetti privati o a club ove si può praticare la caccia all'alce europeo.

Una riserva di caccia deve avere una dimensione minima di 5000 ettari ma per la gestione può essere suddivisa talvolta in parti più piccole affidate a soggetti diversi. La Nostra caccia è stata organizzata nella regione di Haarjumaa. Gli ungulati cacciabili in Estonia sono alci, cinghiali, caprioli, orsi bruni, lupi e linci. In quanto ai primi 3, prima dell’apertura della caccia, ad ogni riserva viene indicato il numero minimo di capi da abbattere, suddiviso di norma in 33% maschi adulti, 33% femmine, 33% piccoli. Una volta raggiunto il numero minimo di capi da abbattere si può fare richiesta per ulteriori capi, che però non necessariamente verranno concessi (ad eccezione del cinghiale che di norma viene sempre concesso senza limitazioni). In quanto agli altri 3, le licenze vengono concesse per regioni (e non per riserve).

Caccia in Uruguay. Alla scoperta del paradiso venatorio sudamericano.

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Caccia mista in Uruguay dal 1 Maggio al 15 Settembre: pernici, beccaccini, tortore, colombacci, lepri e anatre. Abbondanza di prede, alto grado di professionalità delle guide ed accoglienza sono il biglietto da visita di questo paese, che presenta ai cacciatori desiderosi di compiere un viaggio venatorio in Sud America.

Ogni cacciatore che pratica turismo venatorio a livello internazionale conosce l’Uruguay e le opportunità che offre. L’habitat di questo paese e la salvaguardia dello stesso da parte del Governo, ha determinato la proliferazione della selvaggina autoctona, in particolare delle pernici, beccaccini, tortore, colombacci, lepri e anatre. Le politiche in tema di ambiente hanno dato buoni risultati, al punto che da alcuni anni a questa parte molti cacciatori considerano l’Uruguay una meta “obbligata”, per chi desidera compiere un viaggio venatorio ricco di soddisfazioni. Oltre alla fauna cacciabile, questo paese si distingue anche per la calorosa accoglienza della popolazione e la buona disponibilità di strutture che ospitano i visitatori, ognuna delle quali spesso offre anche la consulenza di guide esperte che accompagnano i cacciatori nelle riserve di caccia Molte testimonianze che si possono trovare nelle rete, asseriscono che compiere un viaggio in Uruguay da molte soddisfazioni per quanto riguarda le prede catturate, grazie all’abbondanza di quest’ultime.

Viaggio venatorio in Ungheria. Caccia al folletto del bosco..

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Viaggi di Caccia: Quando posso scappo da casa. Non che a casa mia si stia male, ma sai com’è, l’erba del vicino è sempre più verde specie quando si parla di caccia. L’ultima mia avventura? In Ungheria, per un fortunatissimo caso del destino.

Il destino prima ancora che nascessi ha deciso di rendermi un uomo felice. Sono nato a Cagliari, una città di mare dove non si disdegna la buona caccia. D’altronde il Campidano e l’isola tutta offre suggestivi spunti venatori che io, quando posso seguo più che volentieri. Nella mia famiglia i cacciatori non mancano: mio nonno e mio zio per primi mi hanno passato questa passione, e io ora faccio di tutto per seguirla. Esattamente un anno fa, mentre navigavo online alla ricerca di qualche informazione sulla mia città per una ricerca della quale non sto a raccontarti mi imbatto in qualcosa di interessante. Scopro che molto distante da Cagliari, un’altra città viene chiamata la “città del sole”. Penso che debba essere davvero un bel posticino: si tratta di Szeged, a 160 chilometri da Budapest, in Ungheria. La cosa mi incuriosisce e decido di approfondire. Scopro in pochi click che non solo a Szeged, esattamente come a Cagliari, il sole regna sovrano, ma anche che lì ad andare per la maggiore è la caccia. Più leggo più mi brillano gli occhi.

Scozia: nuvole di colombacci e sentimento.

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Una caccia di prestigio con Montefeltro, splendide residenze in territori di rara bellezza.

La caccia e l’amore per la natura mi hanno portato in giro per mezzo mondo alla ricerca sempre del paesaggio perfetto, dell’emozione pura. Ho avuto la possibilità di conoscere molte persone, vedere luoghi mozzafiato e imparare da culture diverse dalla mia. Tutto ciò mi ha reso vivo, curioso, appassionato degli uomini e del mondo animale. Ho viaggiato, ed ancora viaggio, alla costante ricerca di una nuova caccia, una nuova emozione, un angolo di mondo da scoprire. La mia ultima esperienza è stata in Scozia, una terra antica, elegante, dura eppure dolce. Fin da subito mi si è presentata come una foto, di quelle che ciascun professionista vorrebbe scattare: ben composta, armonica, bilanciata, dai contrasti forti e in grado di strapparti fuori sentimenti diversi, di ammirazione e desiderio.

Il volo in aereo per raggiungere Edimburgo è stato veloce e piacevole. In due ore siamo arrivati alla meta: all’aeroporto c’era chi ci attendeva e già si prendeva cura di noi. Ci siamo infilati su di un elegante fuoristrada e la Scozia ha iniziato a farsi assaggiare. Il tour operator che scegli è importante, da solo è in grado di fare la differenza. Noi, io e mia moglie, abbiamo deciso di affidarci a Montefeltro: gestisce un numero sorprendente di riserve di caccia e tenute nobiliari, il personale non è solo cortese, ma anche squisitamente professionale, e soprattutto prevedono i tuoi desideri e te li fanno trovare belli e pronti ad aspettarti.

La Mongolia di Montefeltro: il viaggio della vita

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Montefeltro: Nel 1997 sono stato invitato da un amico per una visita in Mongolia. Il paese che nel mio immaginario rappresentava un paradiso inesplorato, di natura incontaminata e ricco di selvaggina mi ha travolto e catturato immediatamente. La passione per quella terra è stata sincera e forte.

Dopo un mese di viaggio, lungo il fiume Selenge, ai confini con la Siberia, ho trovato la “Terra Promessa”. L’ho capito fin dal primo momento che quello era il luogo perfetto. Si trattava di una larga vallata senza fine, profonda 150 km e larga 60. A contorno della vallata completamente disabitata stavano alture ricoperte di larici e betulle a 1200 metri sul livello del mare. L’habitat ideale per la selvaggina. Negli spazi infiniti e con senari mozzafiato il tuo fedele compagno può spaziare alla ricerca delle starne rimanendo sempre a vista e permettendoti di godere della sua cerca e delle sue ferme.

Cacciare le starne in Mongolia è un’esperienza nuova: completamente autoctone, sono presenti in grandi quantità e vivono in grosse brigate di 30 / 40  esemplari. Un animale vero che per millenni si è difeso dai rapaci e da altri predatori sopportando nel gelido inverno siberiano condizioni estreme.

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